Recensioni

lunedì 13 novembre 2017

IL GIARDINO DEI SEGRETI – KATE MORTON





1913. Su una nave diretta in Australia, qualcuno trova una bambina abbandonata. Una donna misteriosa aveva promesso di prendersi cura di lei. Ma è scomparsa senza lasciare traccia. 1934. Nell O'Connor scopre un segreto che cambierà la sua vita per sempre. 1976. Molti anni più tardi si lascerà tutto alle spalle per cercare la verità, e raggiungerà lo strano castello di Blackhurst, un tempo dimora della nobile famiglia dei Mountrachet. 2005. Alla morte di Nell, sua nipote Cassandra riceve un'eredità inaspettata. Il Cliff Cottage, con il suo giardino dimenticato, famoso per i segreti che nasconde: quelli dell'oscura famiglia Mountrachet e della sua guardiana Eliza Makepeace, autrice di inquietanti favole vittoriane. È in quel giardino, alla fine, che Cassandra trova la verità sulle proprie origini, e scioglie l'antico mistero della bambina perduta.



📚Recensione📚

Il giardino dei segreti è un romanzo strutturato in un lasso di tempo che va dal 1913 al 2005. Non facendomi spaventare dai possibili salti temporanei, in cui mi sarei imbattuta, ho iniziato l’avventura…



Il capitano di porto HUGH trova NELL una bambina abbandonata sulla banchina di un porto Australiano appena scesa da un transatlantico proveniente dall’Inghilterra. La bimba tiene con se solo una piccola valigia bianca contenente poche cose e un libro di fiabe un po’ particolari.

Lil e Hug si occuperanno di Nell come se fosse proprio la loro figlia tanto da far crescere la bimba con la convinzione che loro fossero i veri genitori, ma tutto si capovolge al 21 esimo compleanno di Nell quando il papà Hugh le fa una rivelazione scioccante, loro non sono i suoi veri genitori.

Da quel momento in poi Nell comincia ad essere turbata, inizia a isolarsi e a non sentirsi più parte della famiglia.

Quello che mi ha fatto soffermare di più durante la lettura è stato il risentimento verso il padre, nonostante lui l’abbia sempre considerata la sua figlia preferita. Perché Nell era così arrabbiata con il padre?

Successivamente l’autrice, come se anticipasse i pensieri del lettore, risponde alla domanda sopra citata.

La chiave per scoprire il passato di Nell sta proprio in quel libro di fiabe contenuto in quella piccola valigia bianca.


“Pile e pile di libri… I libri erano stati la sua grande debolezza; amava soprattutto quelli della fine dell’ottocento, con quei caratteri di stampa particolari e le illustrazioni in bianco e nero.

E se poi un volume era impreziosito da una dedica, meglio ancora: era un segno del suo passato, una traccia delle mani da cui era transitato per arrivare fino a lei.”


La sua ricerca si interrompe quando la figlia lascia la nipotina Cassandra alla nonna e non torna più a riprenderla.


“Cassandra era una bambina anche troppo matura per la sua età. Silenziosa, paziente, riflessiva, affettuosa con la mamma. Aveva gli occhi azzurri, leggermente rivolti verso il basso, dai quali traspariva una grande serietà, e una boccuccia vermiglia che Nell immaginava bellissima se solo la bimba ogni tanto avesse sorriso per una gioia spontanea, improvvisa.”



Nonostante la vita segreta di Nell, agli occhi di Cassandra, era una nonna speciale, fa quasi venire voglia di avere una nonna così, un po’ misteriosa un po’ severa ma molto dolce con la piccola nipote.

Un grande dispiacere mi ha colpito quando molti anni dopo la nonna è venuta a mancare.

Cassandra scopre, alla sua morte, che la nonna custodiva un segreto, un grande segreto, un’eredità inaspettata che la porta a voler mettere alla luce ciò che la nonna aveva per anni tenuto nascosto.

La conversazione con Ben, un cliente e amico della nonna la spinge a partire in Inghilterra.

“Poi c’era stato quel sogno…

Lei sola in mezzo a un campo, e l’orizzonte deserto tutto intorno. La vegetazione era anonima...semplice erba che la sfiorava la punta delle dita e frusciava sotto una brezza leggera e costante.

La desolazione di quel sogno ricorrente aveva varcato i confini della notte e si era trasferita nella vita reale!”

Da qui partono le mie considerazioni personali e lascio a voi la scoperta di tutto il resto.

Posso assicurarvi che il libro è scritto benissimo e soprattutto in modo scorrevole.


L’autrice ha avuto il potere di catapultarmi all'interno della storia come una spettatrice della storia. I salti temporali sono strutturati molto bene e non lasciano confusione o domande in sospeso. È stato un piacere arrivare alla fine del libro ma ho sentito anche un po’ di tristezza, il classico senso di solitudine che ti lascia un grande e caro amico dopo esserti venuto a trovare.

Giudizio: 5 su 5

💗Anna💗

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