Recensioni

mercoledì 24 gennaio 2018

Alessandro Bugliazzini - Le cronache di Ràvanphis (Recensione)

Trama:
Le vicende di un mondo immaginario, il disegno di un grande inganno e il viaggio di molti ingannatori. Alla ricerca dell’arma più potente del loro mondo.

Il mondo di Ràvanphis è profondamente diviso dal mare e da insormontabili montagne.
Pharados, un uomo dai poteri quasi divini e mosso dal rancore più profondo, viene cacciato dal luogo in cui è nato fino ad arrivare ad una terra lontana, dove non può essere ostacolato e sulla quale costituisce il proprio impero. La crudeltà e il potere dei suoi discendenti si affievolisce con il passare dei secoli, fino al giorno in cui uno di questi, l'imperatore Tusna, inizia a comprendere quanto gli è stato segretamente tramandato e il desiderio di vendetta all'interno della propria essenza.
Un uomo coraggioso, Farthan, accompagnato da Kalatur, uno strano e misterioso criminale che lui considera come la propria nemesi, partiranno per volere di Tusna alla volta di Tyrnémos, le terre ad ovest dell'impero oltre un grande mare. Tanto lontane da essere sconosciute agli abitanti dell'impero e cariche di una magia che tutti credono inesistente.
Ma Tyrnémos si rivelerà il luogo peggiore nel quale potessero capitare; l'influenza degli antichi poteri di quelle terre, le maledizioni e un terribile esercito nero, si riveleranno tanto forti da rendere la sorte di ogni abitante o viaggiatore, una continua sfida contro la mortale natura di quei luoghi.

📚 R Recensione 📚
Ilphasar libro primo



In questo primo libro della trilogia, ci troviamo ad immergerci nell'inizio di un'avventura che ha dell'incredibile.
Le vicende hanno come personaggi, principali, Kalatur e Farthan, che, devono partire alla ricerca di un mare, chiamato “mare dei miracoli”, su ordine dell'imperatore Tusna. Sia Kalatur che Farthan, sono due capitani di due navi potenti che solcano i mari per difendere l'impero centrale dagli attacchi dei regni del nord.
Il romanzo inizia portando il lettore a conoscere il fondatore leggendario, Pharados, dell'impero centrale. Tusna darà l'incarico a Kalatur, mercenario e ad Farthan, comandante dell'impero, a navigare le acque pericolose per arrivare ad ovest dove incontreranno creature antiche di incredibili poteri.
L'intero romanzo è caratterizzato da una sensazione di curiosità che porterà il lettore a divorare le pagine alla ricerca del mistero che riguarda un totem dalle facce scoprire, molto inquietante.

«Signori del Gabbiano, questo è un totem magico che appartiene alle terre dell'ovest da dove provengo, ed è stato forgiato da potenti maghi su un'isola introvabile. Riesce ad assorbire la forza dalla natura, per usarla contro qualsiasi nemico come l'arma più potente che esista in tutto il mondo conosciuto.»

Mentre Farthan perde gran parte del suo equipaggio dovuto ad un colpo da parte di un “branco” di pesci volanti micidiali, Kalatur solca i mari con il suo equipaggio di mercenari pronti a tutto. La vita dei due capitani verrà ad incrociarsi per il raggiungimento di un obiettivo comune: le terre dell'ovest.
Man mano che il lettore prosegue nella lettura del romanzo, viene a conoscenza della vita dei capitani e di alcuni personaggi secondari. Tutt'ora, avendo concluso il primo romanzo non so esprimere una decisione su quale dei due personaggi io preferisca, in quanto entrambi hanno dei valori a me cari. Però credo di essere più vicino a Farthan. L'intero libro è incentrato su una verità “velata” in quanto non si riesce a distinguere quale parte dice il vero e quale no.

«Sono simili agli esseri umani soltanto per il naturale desiderio di uccidere,» disse ammiccando, «mentre nell'aspetto esteriore potrebbero assomigliare più a delle bestie, anche se possiedono braccia e gambe esattamente come noi.»

Giudizio: 5 su 5


Per chi volesse proseguire a leggere le recensioni, avviso che anche se non ci sono spoiler, c'è pur sempre uno sviluppo della trama, quindi se non volete rovinarvi la sorpresa non varcate questa riga! XD



Alessandro Bugliazzini - Le Cronache di Ràvanphis - 02: L'isola nera - II: Volume 2

📚 Recensione 📚
Ebbene sono arrivato alla fine del secondo capitolo di questa fantastica avventura.
In questo secondo capitolo della trilogia, ci ritroviamo esattamente dal punto in cui avevamo lasciato i personaggi, ossia all'arrivo nelle terre dell'ovest. Qui i due capitani, all'inizio ancora insieme, dovranno affrontare delle creature sovrannaturali che difendono l'isola. Alcuni componenti dei due equipaggi periranno nella lotta contro queste creature e, in seguito, i due capitani con i loro equipaggi, arriveranno ad una città “fantasma”. Qui, dopo una iniziale ostilità da parte degli abitanti, verranno accolti e gli verrà permesso di spiegare il motivo del loro arrivo nelle terre dell'ovest. Questa prima città si chiama Sacni e, qui, troveranno il reggente Pentamor che spiegherà ai due comandanti la grave minaccia che incombe sulle terre dell’Ovest. Sia Kalatur che Farthan si dichiarano disposti di aiutare Pentamor con la promessa di avere una mappa segreta che li porterà su un'isola segreta, luogo di creazione dei totem leggendari. Verrà svelato che proprio a causa del totem del fulmine queste nuove terre sono minacciate. Ed è in questo momento che l'autore decide di svelare molte verità che sono rimaste nascoste agli occhi del lettore. Le strade dei due capitani si divideranno per diversi motivi, ma si rincorreranno sempre.

il popolo di quest'isola è nato dalla nuda terra e dal sangue degli antichi stregoni creatori dei totem. Si tratta di esseri immortali, posti a difesa di coloro che intendono profanarla e, per quanto bizzarro possa sembrare, al contrario dei loro creatori non hanno alcun potere simile alla magia, né le conoscenze che ne hanno permesso la creazione; soltanto un aspetto orribile, simile agli henthu, e una forza devastante capace di combattere contro qualsiasi nemico.»

Entrambi partiranno alla ricerca del vascello in possesso del totem del fulmine. Tra tempeste e ostacoli, i capitani convergeranno verso l'isola segreta.

D'ora in avanti per te e gli uomini a bordo di quel vascello sarà facile incontrare la morte, essa vi cercherà per quanto vogliate evitarla; ma non potrai essere tu a decidere per la sorte di Tyrnémos, soltanto decidere per te stesso finché ne avrai la forza.»

Il romanzo non ha nulla di scontato, nel senso che il lettore non può prevedere le verità nascoste che l'autore, volontariamente, ha mascherato. Se c'è una cosa che ho apprezzato moltissimo, è proprio questa verità che non viene mai svelata del tutto, o che sembra sia stata svelata ma in realtà è mostrata solo da un punto di vista.
In questo secondo capitolo mi sono affezionato ancora di più a Farthan e ho apprezzato Askar.
Le terre dell’ovest sono cariche di mistero e leggende. Quella che più mi ha colpito riguarda i Camthi (che posso paragonare ai guerrieri della fonte di David Gemmell).

Giudizio: 4 su 5


Alessandro Bugliazzini - Le Cronache di Ràvanphis: Lo scontro dei totem- III: Volume 3

📚Recensione📚
Sono arrivato alla conclusione di questa bellissima trilogia con un po' di ritardo :(
In questo capitolo conclusivo, il romanzo riprende con Kalatur e Farthan sempre più vicini, ma divisi. Farthan, ormai, insieme a quel poco che è rimasto del suo equipaggio, è ancora sulle scie del malvagio Kalatur, ormai in possesso del totem del fulmine.
Ormai il lettore è a conoscenza del segreto dell'isola di Athabran. Ormai molte verità sono state svelate, le carte scoperte.

D'ora in avanti per te e gli uomini a bordo di quel vascello sarà facile incontrare la morte, essa vi cercherà per quanto vogliate evitarla; ma non potrai essere tu a decidere per la sorte di Tyrnémos, soltanto decidere per te stesso finché ne avrai la forza.»

La battaglia finale è ormai vicina. Il romanzo è incentrato ancora di più sullo stato d'animo dei due capitani che sentono il peso sulle loro spalle. In più, in questo capitolo, ci saranno altri due personaggi che saranno importanti: Askar e Onipo. Di quest'ultimo viene svelata la storia permettendo così al lettore di conoscerne i valori. Infatti ho adorato il suo modo di essere, una volta che ha deciso di esporsi nei combattimenti. Un guerriero con due spade sulla schiena, e che non ha pietà per difendere il vascello di Farthan.
La scena che ho amato di più? Quella in cui Askar arriva al limite e si rialza più forte di prima, combattendo contro gli henthu.

Infine apparvero agli occhi dei soldati esattamente per quello che rappresentavano: i nemici più temibili della regione di Tyrnémos, e forse dell'intero mondo conosciuto.

In questo capitolo, come detto prima, ogni personaggio, di quelli più di spicco, dovrà lottare con sé stesso e trovare la forza interiore per andare avanti. Inoltre, finalmente, verrà svelato Tusna.

«Avete di fronte l'imperatore Tusna, colui che conquisterà tanto potere e seminerà tanta morte nel suo cammino da non riuscire ad immaginarlo!»

Inoltre l'autore permette al lettore di comprendere che effetto può fare il potere su ognuno dei personaggi e il loro, diverso, modo di reagire. In questo romanzo l'autore è riuscito a raggiungere l'epicità dei combattimenti. Si tratta di un romanzo d'esordio? Sinceramente per me non lo è perché è scritto in modo benissimo, con trama ben sviluppata e senza anticipazioni che permettono al lettore di svelare i colpi di scena.

Giudizio: 4 su 4

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